Un nuovo relitto ritrovato davanti alle “Nere”!

Dal sito della Marina Militare apprendiamo della scoperta effettuata da un gruppo di palombari della Marina di un nuovo intrigante relitto, davanti alle Nere!

Al momento non sono ancora note le coordinate della scoperta, ma si stanno diffondendo le prime immagini scattate, che parrebbero confermare che si tratti di un aereo della II Guerra Mondiale.

Una scoperta che potrebbe fare la felicità dei sub e, perchè no, dei pescasportivi, vista l’importanza anche naturalistica di questi relitti, vere occasioni di creare piccoli habitat tipici delle secche rocciose all’interno di zone di fango pianeggianti, e capaci di attrarre visitatori e alimentare di conseguenza il turismo subacqueo.

Riportiamo di seguito il testo integrale della news pubblicata dal proprio sito web qualche giorno fa.

Il team dei Palombari di COMFORDRAG  ha inividuato il relitto di un apparecchio aereo sui fondali delle acque antistanti Portovenere.

 

[quote]

Il “Team Remus” di COMFORDRAG, a seguito di segnalazione, ha eseguito recentemente un’operazione sui fondali in località “Le nere”.  Grazie ad una perlustrazione tramite sofisticate apparecchiature (trasponders) il Team ha raccolto dati che confermerebbero che il contatto acquisito era effettivamente un piccolo relitto e che, da una prima analisi, si tratterebbe di un aereo Reggiane Re.2000, caccia italiano sviluppato durante la seconda guerra mondiale e impiegato anche nella base di Sarzana.

Il Remus è un dispositivo in grado di effettuare una mappatura accurata del fondale marino, fornendo immagini nitide che vengono successivamente acquisite ed elaborate una volta tornato in superficie.

[/quote]

 

Ma di che aereo si tratta?

Presi dalla curiosità, gli elfi hanno effettuato per voi una piccola ricerca sul web, affidandosi come sempre all’inesauribile Wikipedia.

Si tratta di un cacciabombardiere entrato ufficialmente in servizio nel 1939; di progetto italiano, venne però utilizzato principalmente per scopi bellici da Ungheria e Svezia, che ancora oggi ne detiene un esemplare in un museo. Misura soli 8 metri di lunghezza, per 11 di apertura alare, e, date le piccole dimensioni, fu utilizzato anche dalle portaerei dell’epoca come aereo catapultabile.

Pare che in Italia gli aerei superstiti alla fine della guerra fossero meno di una decina, pertanto, se il ritrovamento di un Reggiane fosse confermato, si tratterebbe di un evento davvero rilevante e molto prezioso anche dal punto di vista storiografico.

Per saperne di più: pagina relativa di Wikipedia

(Immagine tratta da Wikipedia, proprietaria della stessa)

 

Un piccolo gioiello che aspetta di essere scoperto, a due passi da noi.

Elfishing vi terrà ovviamente aggiornati in merito all’identificazione e, si spera, posizionamento del pedagno identificativo.

 

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

5 Comments

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *