Ma se ti prende la carogna cosa ci puoi fare?
Se al venerdì parti come un pazzo dal lavoro e ti precipiti vestito da ufficio sulla barca dell’amico che ti aspetta.
Se ritorni a casa alle dieci di sera sporco di squame e tua moglie ti guarda schifata mentre prepari la roba per uscire la mattina successiva alle 7.
Se, dopo una giornata in mare con poche soddisfazione ma una discreta onda , svieni sul divano e ti risvegli la mattina successiva alle 6 e la prima cosa che fai è messaggiare un altro pazzo come te per dirgli: Si va?
Si…. perché secondo te, nella tua mente malata, c’è un ticket to ride, c’è la preda che ti è sfuggita , è lì, ti aspetta , muovi le chiappe e vai!
Vabbè, c’è di nuovo un po’ di marettone, ti vuoi ritagliare un paio d’ore di caccia senza esagerare, e allora cosa puoi fare?
Luca accondiscende volentieri, forse è l’unico che sopporta parzialmente l’estenuante traina a lento moto, per cui inforchiamo lo Zaniboni e si va.
Passiamo la prima ora trascinando orride esche morte lungo i vivai senza avere segnali confortanti, ci guardiamo tristi e decidiamo di recuperare due succulenti sugarelli, magari vanno meglio.
Primo problema: ieri mi sono fumato gli ultimi sabiki per cui l’esca va procurata a traina.
Secondo problema: mentre ci dirigiamo verso lo “Scoglio del Sugarello” ci rendiamo conto che la stagione estiva è iniziata… Diciamo che è come trainare in tangenziale, ma lo scoglio non tradisce, una decina di passate portano a bordo 5 sugheri di cui tre di taglia notevole.
Luca ha un’ idea, cambiamo posto, mi gusta ma….. saltiamo dalla tangenziale alla brace….
Vabbè proviamo, innesco il primo colosso sul terminale del Maestro, Luca al timone, filo le sedici braccia di fluorocarbon, piombetto guardiano, un po’ di trecciato, poggio la canna nel portacanne…..
Botta botta botta, azzo, ferro, salta, salta, grosso, porco belino se salta ‘sto serra!
Incrocio lo sguardo con Luca che ride e si allarga un po’ dalla zona trafficata per finire in una molto trafficata….
Per qualche strano motivo riesco a tenere bene la bestiolina, il guadino ovviamente è rimpiattato accuratamente in cabina, Luca lo prende e lo monta, guida con una mano, con l’altra cala i giri al motore, con l’altra leva il guardiano dalla lenza, con l’altra riprende il guadino mentre con l’altra tiene il filo in tensione e con l’altra guadina il pesce…..
Un polpo praticamente.
Fatto sta che l’animaletto è a bordo ed ha pure la cortesia di non devastarmi il retino a dentate.
Luca sogghigna, io invece rido proprio, siamo stati stranamente lesti e tutto sommato la manovra è passata abbastanza inosservata.
Innesco un nuovo megalosughero e lo filo di poppa, ripassiamo nel solito punto ma niente, facciamo 500 mt scarsi risalendo controcorrente quello che deve essere un prodromo della Barcolana, velisti di tutte le stazze ed etnie ci sfilano accanto, un tipo palesemente lampadato mi guarda con sfida mentre prendo la canna in mano, ho visto la vetta sobbalzare, il bastardo sta facendo il difficile, faccio sgrarnare la marcia a Luca e filo un po’, botta decisa, ferro.
Il serra salta subito e quasi finisce tra i piedi del velista che perde il controllo della mandibola e sgrana gli occhi, continua a tirare e mi porta dall’altro lato della barca ove si esibisce per una famigliuola di Abbiate Grasso che comincia ad applaudire quando Luca guadina celermente il pesce (giuro, hanno applaudito davvero!)
Il problema per questi pesci è il traffico, citando Jonny Stecchino….
Insomma la faccio breve, dei 5 sugarelli ne sopravvive solo uno, rilasciato amorevolmente in acque più sicure.
Un altro paio di attacchi ed un serra perso non in carniere e rientriamo garruli al porticciolo, in tempo per mettere le zampe sotto il tavolo ad un’ora decente e piangere davanti alla TV per la MotoGP ad Assen.
Insomma magari non era quello il “ticket to ride” ci mancherebbe, ma di ‘sti tempi….ce ne fosse….