Strani incontri…

Un’avventura surreale della scorsa estate: boe che non sono boe, pesci che volano, aeroplani che affondano nei flutti.

Un altro imperdibile racconto di una estiva giornata di ordinaria follia, solo nel Muro del Pianto di elfishing.it!

 

Estate 2011.

Finalmente, dopo un bel periodo di assenza dal mio mare, riesco a dedicarmi una giornata di ferie per uscire con il mio piccolo gozzo ligure. Chiamo il mio collega Alessandro (romano e spezzino d’adozione, nome d’arte ER TRACINA vista la sua abilità letale nel pescare questo simpaticissimo pesce), ci organizziamo, e alle 6.45 siamo al porto. Una pulitina al motore, per liberarlo da qualche alghetta da inutilizzo forzato, e via…obiettivo, traina media e spinning ai pelagici. Dopo la classica mezz’ora di trasferimento cominciamo a trainare in direzione del nostro classico spot….la fascia dei -100 che nel punto piu vicino, davanti a Riomaggiore, si trova a circa 3 miglia dalla costa.
Schiero una 4/8 libbre Shimano con un kona variopinto a circa 40 metri e una 6/12 Italcanna armata con una filosa 4 polpini e crystal minnow azzurro (il mio preferito, in coda) a 60m. Purtroppo il piccolo gozzo non consente di utilizzare una terza canna, ma decido, come frutto di un’insensata ispirazione notturna, di mettere una lenza a mano dello 0.70 armata con aeroplanino e tuna taker a 10 metri dalla poppa, bloccata con elastico sullo scalmo, e con Il Tracina a vigilare attentamente su di essa (non essendoci donne in giro, sono sicuro che non si distrarrà… )
Passano i minuti e il fondale aumenta….-30…-40….-50….-60….-70….ma non succede nulla. Resto comunque fiducioso,  e mi dirigo su uno spot in cui ESATTAMENTE UN ANNO PRIMA avevo allamato e poi perso a spinning una lampuga di grosse dimensioni.

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Ad un tratto scorgiamo i primi gabbiani in attività, chirurgicamente piazzati sulla batimetrica dei -100: ci avviciniamo e scorgiamo dei tombarelli in caccia….bene!!
Accelero l’andatura e mi accorgo che la schiuma della mangianza è veramente notevole… “azz, incarogniti sti tombarelli”, penso tra me e me…”addirittura fanno schiuma due metri dietro a dove volano….”

Poi sbuca un testone gialloverde che mi chiarisce l’arcano…

LAMPUGHE!

Ci avviciniamo, finchè la lenza a mano ha un sussulto, l’aeroplanino si pianta per un attimo molto lungo e poi sparisce negli abissi a velocità folle…. Il Tracina scatta lesto e libera filo, io tengo la lenza e sento un peso spropositato…ma mi rimane solo in ricordo un bel segno sulla mano, a futura promemoria per i guanti, perchè il moschettone dell’aeroplanino cede e  si spacca.
Pazienza…
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Riarmiamo tutto e come equilibristi su un filo seguiamo la batimetrica dei -100: ad un certo punto, scorgiamo un grosso oggetto bianco a distanza, una boa o qualcosa di simile.
Un pò come fossi un giocatore di biliardo, quando indica la buca in cui mandare una palla ben precisa, dichiaro spavaldo e tracotante che “sotto quella boa, troveremo le lampughe”.

Sono già le 9.30, mi gioco il carico di briscola. O la va, o la va.

Ora, per chi conosce la zona, sorge subito un interrogativo. Quando è stata posizionata una boa ad oltre 100 m di profondità, di fronte alla zona che va tra Riomaggiore e le Nere? Questo stesso dubbio mi assilla, mentre mi avvicino a quell’oggetto che sembra sempre meno una boa. Ha una forma stranamente triangolare, ed il colore bianco lascia molto perplessi: Il sospetto ci assale, ci tornano in mente il salvagente di Cars e i palloni, che avevamo visto alla deriva a galla il sabato precedente…
Il dubbio si trasforma in gelida realtà….è proprio una barca….in perfetta posizione di candela, la prua emersa di un metro circa, in apparente perfetto stato: nell’acqua limpidissima si notano il t-top, l’antenna del VHF, e soprattutto i 3 mercury da 250 cv, perfettamente al loro posto, un pò strafottenti nel quadro generale; emerge solo il logo, Alcatraz Marine, ad identificare il modello dell’imbarcazione, un open veloce stile fisherman da circa 12 metri. Leviamo in tutta fretta le canne da pesca e ci avviciniamo al relitto, senza trovare, fortunatamente, persone in pericolo.

Nella foto (Courtesy Alessandro “ER TRACINA” Pani, all rights reserved) che apre l’articolo e vi riproponiamo da un’altra angolazione, la scena che ci troviamo di fronte

 

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Resta il fatto che, anche se non ci sono persone in pericolo, il relitto appare in una posizione piuttosto pericolosa per la navigazione. La prua sporge di un paio di metri, esce aria pertanto il livello è destinato ad abbassarsi e a divenire potenzialmente pericoloso per la navigazione, specie notturna o in condizione di mare mosso.

Chiamo subito il 1530: una gentile signorina della centrale operativa mi mette in contatto con la CP locale….e mi mette in attesa…..
Mentre, appunto, attendo…..una visione…..364 giorni prima, quelle pinne viola,e quella livrea colorata mi avevano fatto emozionare….ora, PALESEMENTE DICHIARATA, in una scena paradossale, mentre sono al telefono con la CP, a fianco ad una imbarcazione in un’ irreale condizione di equilibrio, 3 splendide lampughe, quantificabili in un peso di circa 7/8 chili, si accostano alla barca con il loro fare aggraziato.
Mentre io maledico silenziosamente il mio senso civico, e anche la musichetta di attesa, ghignando un pò per la situazione veramente paradossale, ER TRACINA si sbraccia e si agita, comincia a lanciare convulsamente tutto quello che gli passa a tiro. La formazione militare a triangolo delle lampughe mostra scarsissimo interesse per il suo dimenarsi. D’altronde, non son mica tracine…
Io come un prete, comincio a spargere sarde in mare come in una sileziosa benedizione del relitto, usando la mano libera mentre con l’altra strizzo il telefono sperando che un pò dell’energia passi dall’altra parte e strangoli l’operatore che mi sta mantenendo in attesa impedendomi di insidiare quelle splendide lampughe.

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Finalmente, mi rispondono: spiego la situazione, dove mi trovo, sto per fornire le coordinate ma vengo interrotto…. “si si, la ringrazio per la segnalazione ma sappiamo già del relitto. Abbiamo già emesso (dice qualcos’altro di incomprensibile tossendo, tipo “ieri”) un AV.UR.NAV, Avviso Urgente ai Naviganti, che va in onda sul VHF. La ringrazio e arrivederci. “

E chiude.
Ora, immaginate un pescatore, che non pesca per chiamare la capitaneria per la sua buona azione quotidiana e si sente rispondere così…

Senza contare che il VHF non è obbligatorio entro le 6 miglia, e sulle imbarcazioni che bazzicano le 2.5 miglia/3 dalla costa, dove si trovava il relitto, che sono prevalentemente gozzi di 4-5-6 metri, ovviamente non c’è.

Comunque….allibito, dimentico la CP e la mia demenza nel chiamarla, e mi metto a lanciare….le lampughe non reagiscono, anche le sarde scendono a fondo.

Non è proprio giornata. Svuoto tutta la jigbag, senza successo.

Arriva un’altra barca, ci chiede se abbiamo gia chiamato la CP, annuiamo.Il vecchio, al timone, malfidato, non si fida di due ingegneri da 109 di media , resi forse un pò “corsari” dal sole e dall’equipaggiamento militaresco ma non per questo meno degni di fiducia, e decide di chiamare.

Rientramo in porto, augurandogli BUONA FORTUNA…sperando che apprezzi la musica di attesa!

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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