C’è un luogo, nel fondo del mare, dove l’animo umano si rifugia per non essere visto. Un posto profondo e scuro dove tutto è pace, e dove poter riposare senza essere disturbati, a quietare le molte tempeste che si verificano in superficie.
Sul fondo il peso stesso dell’acqua calma il moto del mare. Vi penetrano solo alcuni calamari giganti aiutati nella propulsione dalle loro acque interne, dosate alla perfezione.
Qualche corrente di profondità pure, ogni tanto, si incanala seguendo percorsi a lei noti.
Un mondo di suoni ovattati, magnifico per ritrovare silenzi. Ogni tanto lievi bagliori di piccole creature abissali illuminano come lucciole il buio.
Ci sta l’animo. Ci passa come detto un calamaro di sfuggita, e i pensieri che si cerca di annegare trascinandoli giù, per non far ritrovar loro la strada.
E così con la mente si uccidono ricordi forse talvolta indifesi, divenendo inconsapevolmente assassini. Per sopravvivere.
Altri se ne portano dietro, invece, a coccolarli nella tranquilla pace del profondo, in modo che nessuno possa distrarcene.
Allora la mente si immerge e guarda il mondo marino attraverso il vetro ancora intatto di un relitto, o da un grande bivalve trasparente che si chiude in maniera ermetica a farla godere di quel paesaggio da sogno, mentre squali e altre creature vi nuotano sopra, senza avvertirne la presenza.
E con quel magnifico pensiero immerso, mi addormento le volte in cui, altrimenti, mi inghiottirebbe la notte.
(nella foto: Guillaume Nery)
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