Cronaca tragicomica di un week end di pesca passato a farsi schiaffeggiare dai tonni, rigorosamente a spinning. Ancorette aperte, motori a pezzi, imbarcazioni a passo d’uomo e collisioni mancate di un soffio, tutto il pathos di una pescata ai tonni e la sfiga di un toscano in terra ligure, da non perdere sul Muro del Pianto di ELFISHING.it
“E fu così che la gestione più oculata del patrimonio ittico, il fermo biologico, lo tsunami, lo spostamento dell’asse terrestre, e chi più ne ha più ne metta, crearono le condizioni favorevoli per uno straordinario autunno ai Tonni, al largo delle coste del regno di ELF”.
Sembra l’inizio di una bella favola, di quelle che si raccontano ai bambini.. e in realtà lo è stata, perché di tonni ne sono stati presi e rilasciati tanti da molti Elfisherman (sempre meno dei nostri FORTUNATI cugini dell’Adriatico, s’intende), ma se fate due conti e pensate che somiglio più a un Nano o a un Troll… allora forse potrete capire il perché questo articolo stia cosi bene nel “Muro del Pianto” e non in un libro di fiabe.
Una piccola precisazione/nota dolente: per ragioni di lavoro e impegni sportivi (i troll e i nani oltre che bere giocano a rugby), sono riuscito a ritagliarmi del tempo solo per tre uscite in tutto l’autunno. Ma i racconti degli amici lasciavano bene sperare…per cui, armato di tutto punto, mi unisco un bel sabato mattina alla combriccola (Capitan Polpo, Gigi e un amico) con l’occhio già al mare, nella speranza di scorgere segni di gabbiani. Partiamo di buon’ora con il Fisherman del comandante, Andrea “Inge” ci avrebbe raggiunto fuori col gozzo Subatomico. Già… ci avrebbe raggiunto… in realtà ci avrebbe anche superato!!
Questo poiché il fantastico 225 hp del capitano (un 2 tempi silenzioso come un Boeing 737), aveva deciso giusto il week end precedente di tirare le cuoia e quindi “volavamo” sull’acqua alla SMODATA velocità di 5 nodi grazie al motorino ausiliario…l’ideale per seguire i Tonni… CHE AMAREZZA!!!
Comunque, l’Inge ci raggiunge, grazie allo spunto a 7 nodi del suo gozzo, e decidiamo a nostro rischio e pericolo di trasferire i miei 100 kg sul suo mezzo, che ovviamente affonda di buoni 25 cm ma, spinto dai poderosi 8 cavalli (ma purosangue) continua ad essere più veloce del fisherman del Capitano.
La giornata prosegue svogliata… qualche pesce in mangianza, mare calmissimo ma carenza assoluta di abboccate. Decidiamo a metà pomeriggio di metterci sulla via del rientro, essendo ormai rassegnati al cappotto e a circa un’ora e mezzo di navigazione dal porticciolo… quando…..l’occhio maligno e di lenti dotato dell’Inge, scorge una nuvoletta tutt’altro che funesta all’orizzonte.
GABBIANI!!
E’ effettivamente una bella mangianza e decidiamo di allargare un po’ la via del ritorno…giusto 3 o 4 miglia. Arrivati (con la dovuta calma) lo spettacolo che ci si presenta è raccapricciante: una barca con un uomo e una donna (moschista lui, cameraman lei) è accerchiata da tombarelli e tonni rossi che prendono letteralmente a capocciate lo scafo per predare le acciughe che si sono rifugiate sotto di esso!!!
Lui è incannato fisso e lei lo riprende… Abbiamo trovato il video su Youtube che vi allego, rende più di mille parole.
Per non rompere le scatole, decidiamo di dirigersi su una mangianza leggermente più lontana dove pungo appena un bel pesce (il primo di una lunga serie…tenete il conto!!) con un jiggettino e poi finisce tutto: rieccoci nuovamente rassegnati al cappotto….
L’inge mette la prua verso terra… Io mi volto per l’ultima volta verso il mare.. e vedo nuovamente la barca del “moschista” (ora lontana 700-800 metri) che schiuma bianco.
AHAHAHHAHAHAHA!! TE NE VAI ANCHE TU!!! E’ FINITA ANCHE PER TE LA PACCHIA!! AHAHAH… AHAHAHA…..AHAAHAH…….ahah….ah
“No aspetta”…. “Mica si muove”…… “Inge!!”…. “Quello c’ha i mostri sotto la barca!!!”
Faccio di una lunga storia breve riassunto…Rompiamo gli indugi, e ci avviciniamo col gozzo: con i metal jig, riusciamo a pescare al margine della mangianza senza dare troppo noia al moschista e senza lanciargli in barca.
Un lancio… due… niente. Poi un lancio preciso nel mezzo della palla di acciughe, il tempo di chiudere l’archetto e…..Treno in canna!!! Grazie alla Taka pi 7525 della XZOGA, al Twin Power 10000, al trecciato da 65 libbre, alla potenza nei bracci non indifferente (sono Cinghiale, non a caso)… ma soprattutto al fatto che lui non si è accorto di essere allamato, con tre pompate viene a galla e scoda. E’ un bel pesce, con l’Inge (lui è matematico) lo stimiamo sui 30-35 chili…
Scoda e schizza, poi si ricorda anche lui di essere un bel pesce, gira la testa e parte…eccome se parte!
A questo punto della storia, potrei aprire un capitolo a parte sull’intelligenza dei pesci.. chi ritiene che abbiano un cervello piccolissimo, ha probabilmente ragione. Ma evidentemente quel poco che hanno LO USANO BENISSIMO!!! Altrimenti non si spiegherebbe perché un pesce che vive in mare aperto, che nuota tutta la vita, abituato ai grandi spazi, cosciente della sua forza, appena allamato parta a velocità luce verso lo scafo della barca più vicina a lui!!
Comunque lo stron.. il tonno, fa proprio questo. Parte dritto sotto la barca del moschista. Sento il filo toccare lo scafo e abbasso cimino e canna in acqua serrando la frizione e sperando che il sistema pescante regga. Sorge un altro problema… Il gozzo, trainato dal bestio, parte a velocità siderale verso la barca del moschista!!!! La scena successiva è da comiche…
L’inge che butta la canna sul fondo del gozzo e innesta la retromarcia, io che chiudo la frizione in fondo e urlo a lui di dare GASSE (sono toscano..) e solo per fortuna, quando oramai la distanza tra le barche è meno di una decina di metri, il fluorocarbon del 60 si spezza.
EVVIVA!!! SCONTRO EVITATO!!!
Ma ho perso jig e pesce (il secondo)…. Non piango solo perché sono un troll… e i troll si sa, non hanno dotti lacrimali.
La mangianza però continua ad imperversare. Anzi…aumenta…
Il moschista, che non ne può più di rilasciare tonni a 50 metri da noi, prende e se ne va, ovviamente sfinito ma entusiasta per la giornata passata in trincea a combattere quei mostri; ci saluta calorosamente , con un profetico “AUGURI”, temendo per la nostra stessa sorte nell’affrontare, ora da soli, cotanta ferocia ittica…
Istantaneamente infatti, la palla di acciughe, rimasta senza difesa si sposta sotto il gozzo…con tutto il codazzo di inseguitori.
Morale della favola: un altro tonno mi apre l’ancoretta (e siamo a tre), tra noi e l’equipaggio del fisherman che nel frattempo ci ha raggiunto catturiamo in mezz’ora una decina di tombarelli mannari tutti sui 2 chili e 6-7 chili di acciughe prese col retino e, addirittura, con le mani!!! Alla fine comunque non è andata male… ma l’amarezza resta, per quel bestione perso.
Tra me e me, mentre rientriamo, penso: “Domani mi rifaccio…. esco con l’Avvocato, una garanzia, non posso fallire”.
E infatti il giorno dopo ne ho allamati 3…. e ne ho persi altrettanti (e fanno 6 in due giorni).
E’ proprio vero..la vita del troll è solo sofferenza e fastidio…lasciatemi qui, sul muro del pianto, a piangere lacrime amare..almeno fino ad Aprile!
ALLA PROSSIMA DISAVVENTURA!!
Il Cinghiale
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