Inverno. Tempo di…

Chi non soffre di cervicali, artrosi, reumatismi o influenze varie, o semplicemente tollera meglio il freddo, non si faccia ingannare dal calendario. Anche d’inverno infatti, il nostro mare può regalare emozioni e catture.

Certo, non ci sono più i tonni, o perlomeno…ce ne sono molti meno di qualche mese fa… e il mare all’apparenza sembra vuoto, senza le nostre mangianze; ma per curare la nostra “Fishing flu” o più semplicemente “febbre da cicalino/frizione sfrigolante”, possiamo dedicarci ad altre pesche rispetto al nostro adorato spinning ai pelagici, facendo riposare per un pochino frizioni arroventate e canne messe alla frusta nei mesi scorsi per pesche più soft ma dai non trascurabili riscontri culinari!

Alcuni consigli per gennaio:

[quote]- Calamari[/quote]

Insidiabili dalla barca o, per i più pigri/freddolosi, da terra, prevalentemente vicino ad alba e tramonto ma, in queste giornate cosi corte, catturabili tutto il giorno specie nei posti giusti e con tecniche un pochino alternative (tataki, scarroccio, ecc.). Rende bene anche la traina, con i classici rapala o Princess calamari. Si registrano da circa un mese catture abbastanza sistematiche, e ne avremo ancora fino a febbraio\marzo, a seconda dell’avanzamento stagionale.

[quote]- Seppie[/quote]

Idem come sopra, con la differenza sul periodo di pesca, spostato maggiormente tra febbraio e marzo, prima del periodo di riproduzione.

[quote]- Polpi[/quote]

Il periodo top è passato, ma si fanno ancora discrete catture.

[quote]- Bolentino ai fragolini[/quote]

Nelle solite poste, sfidando il freddo e calcolando bene maree e fasi lunari, è possibile fare discrete catture, minori in numero ma di pezzatura decisamente interessante.

[quote]- Spigole: spinning e traina[/quote]

Con il ritorno delle depressioni atlantiche e delle piogge, che di norma non si fanno attendere nemmeno nella seconda parte dell’inverno, è possibile insidiare la “Regina” del Mare, sia da terra a spinning che a traina.

[quote]- Pesca profonda[/quote]

Per chi non può fare a meno di faticare 🙂 , come già anticipato nell’articolo Sciabola: un 2012 da urlo!, la pesca in profondità può dare ottime catture. In inverno mediamente i pesci di alto fondale tendono ad avvicinarsi alla costa e a risalire su batimetriche più umane, divenendo insidiabili anche senza attrezzature elettriche dedicate, magari ad inchiku.

 

E poi… per gli amanti della traina col vivo, innescando calamari o seppie, è possibile andare a caccia della sorpresa: Ricciole e Dentici sono molto rari dalle nostre parti, ma sempre possibili.

Insomma…si tratta solo di scegliere e di estrarre dall’armadio il vestiario pesante. Un thermos, un filo di fantasia e…

buona p…rosecuzione!

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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