Felicità perdurante, celata.
Attimi senza parole.
Suono di voce che avvolge.
Mani che velano con sapienza studi a me cari.
Un guizzo d’occhi profondi di mare, sornioni.
A sottolineare pagine che non verranno sfogliate, da un libro che esiste solo per catturare un’attenzione altrimenti spenta, disinteresse chimico verso tutto il genere umano.
Esca perfetta per incuriosire una preda senza altra fame.
L’esca, quella studiata con rapidità e sapienza per far avvicinare chi normalmente non si avvicina.
A seguire, inimmaginabilmente … saliva. Su una lama di coltello sfregato poi velocemente con una pietra, a ricrearne il filo.
Stupore (stupiscimi, con azioni che valgono più di inutili parole).
Il nascere a seguire, (il)logica conseguenza, di un filo nuovo, tra un pescatore troppo scaltro per incappare in errori e una giovane berta ormai incapace di riprendere il volo.
Un libro. Una risata argentina che ritrova dopo decenni la strada perduta dietro l’ultimo ingannevole eco.
Lo sputo su un coltello … strane storie di vita.
Profonde, pervasive.
Incoerenti e liquide come solo il respiro del mare.
(in foto: J.Bosch, “Le tentazioni di S.Antonio”, particolare)