Una nota positiva e una, purtroppo, molto dolente emergono dal decreto ministeriale che da il via ufficiale alla campagna di pesca sportiva del tonno rosso.
Partiamo dal lato negativo, la riduzione della quota per la pesca sportiva, che sta, purtroppo, diventando un fatto abituale.
Citiamo dal sito APR (Alleanza Pescatori Ricreativi), che come sempre ringraziamo per il prezioso operato.
[quote]Il decreto rivede la quota assegnata per la pesca ricreativa portandola da 35 a 10.18 tonnellate. Le 24.82 tonnellate vengono sottratte per compensare l’eccesso di pesca maturato durante la presente stagione dal sistema Palangaro. [/quote]
Ancora una volta, quindi, la pesca sportiva paga gli sforamenti della pesca professionale, che come noto, chiude la stagione prima dell’inizio della stagione tanto attesa dagli angler di tutta Italia. La banda di Elfishing, pur praticando assiduamente e consigliando sempre il Catch&Release, non può che stigmatizzare questo tipo di azioni, con modifiche alle quote sempre al ribasso e nei giorni antecedenti all’apertura della pesca, che riteniamo possano essere di incentivo per i fenomeni di bracconaggio. Sarebbe piuttosto auspicabile un mantenimento di una quota maggiore che consenta il corretto svolgimento della stagione di pesca da calendario fissato, affiancata da controlli rigorosi e capillari sui pesci di frodo, con sanzioni ancora maggiorate rispetto alle esistenti, con sequestro delle attrezzature e delle imbarcazioni in caso di recidività.
Senza contare che questo meccanismo, ormai collaudato, di coprire le “mancanze” della pesca professionale con le quote della pesca sportiva, implicitamente porta a nuovi sforamenti, sempre più consistenti…tanto a pagare non è chi sfora, ma chi viene dopo, in perfetto stile italico.
Inoltre, viene ancora una volta trascurato il grosso potenziale economico della pesca sportiva al tonno, che immette svariati milioni di euro sul mercato (attrezzature da pesca costosissime, esche, ecc.), contribuendo al mantenimento della filiera della pesca, che è parte integrante del sistema Italia.
Con la quota assegnata (10 t), è prevedibile una chiusura della campagna di pesca in tempi brevissimi, probabilmente già entro fine mese, ancora prima rispetto allo scorso anno, quando le 50t disponibili furono esaurite a ferragosto, con due mesi di anticipo rispetto alla data fissata.
Con il classico sistema del bastone e della carota però (e siamo alla buona notizia), il ministero chiarisce definitivamente l’annosa questione relativa alla pesca in Catch&Release, che viene autorizzata per tutto l’anno, colmando il vuoto normativo esistente.
Citiamo ancora APR:
[quote]Una svolta radicale per la quale bastano due righe del Decreto Ministeriale 19 giugno 2012 che autorizzano la pesca Catch&Release del tonno indipendentemente dalla disponibilità di quote per la pesca ricreativa, dal periodo di chiusura e dalla organizzazione di manifestazioni agonistiche.
In soccorso alla interpretazione arbitraria che anche i soggetti associativi del settore sostenevano, il Decreto supera la normativa precedente che permetteva il Catch&Release solo in caso di cattura accidentale e di manifestazioni sportive.
La grande novità è che adesso è permesso per i pescatori ricreativi autorizzati alla pesca del tonno rosso, indirizzare la loro pesca a questa specie durante tutto l’anno fatto salvo l’obbligo di rilascio delle catture.
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Un’ottima notizia, che deve spingere i pescatori (AUTORIZZATI, ndr) a praticare e rispettare il catch&release, per dimostrare alle autorità che i pescasportivi sono i primi a vigilare sullo stato di conservazione del mare.