Piccolo tonno a spinning: Catch e Release (video)

Dopo le due “drammatiche” uscite descritte nella sezione “Il Muro del Pianto”, che vi consiglio di leggere se non lo avete ancora fatto, terza uscita per me, finalmente positiva, in questo fine 2011 davvero caldissimo.

Mi dico che non possono esserci…è’ inverosimile che ci siano ancora, è il 23 dicembre. Ma le notizie provenienti dall’ELFishing Territory sembrano veramente confermare la presenza massiccia di pelagici in movimento, dunque non mi faccio troppe domande e parto, in compagnia di alcuni amici toscani, dal porticciolo del Cinquale.

La giornata è grigia e con un 30-40 cm di onda fissa, non proprio esaltante per il fisico e per il mio piede abituato più al “sottobosco” che alla barca.

L’obiettivo è, ancora una volta, una battuta a spinning sui pelagici, ovviamente e come sempre in Catch&Release integrale (escluso qualche tombarello invitato a cena per fornire la giusta dose di fosforo).

Sappiamo già che, se li troveremo, avremo a che fare con pesci di fine stagione, diffidenti e selettivi, intenti a predare acciughe di piccola o media dimensione e pertanto molto difficili da catturare. Per questo optiamo per Metal Jig delle svariate forme, ma di peso e dimensione ridotti, compresi tra i 40 e 60 gr e non più di 10 cm; un buon compromesso tra capacità di lancio e dimensioni dell’artificiale il più simile possibile al foraggio presente in zona. Al largo delle coste del Regno di Elf infatti, al contrario dell’adriatico in cui esche di generose dimensioni la fanno da padrone, la DIMENSIONE CONTA ECCOME…ma inversamente a come siete abituati a pensare. Qui in Liguria infatti, averlo piccolo (il jig) è un gran vantaggio!!!

Normalmente i casting jig di queste dimensioni sono armati con ancorette in coda, che  hanno altissime probabilità di ferrare il pesce ma almeno altrettante di concludere il combattimento con un’apertura o una slamata; pertanto, dopo aver sperimentato sulla nostra pelle il rating di slamate esagerato (10 pesci allamati, 8 slamate), le abbiamo sostituite  con ami singoli “tipo Sergeant” (ma non solo) con una buona curvatura; notevoli anche i risultati con gli ami doppi da traina d’altura, dimensione 3/0, che hanno anche il lato positivo di non aver bisogno di split ring per essere fissati nel modo corretto,

Per impostare la battuta, porto con me, come sempre, due canne:

  1. una StCroix da 1+1/4 oz , equipaggiata con un mulinello dai 4 ai 6000 (misura shimano) caricato con un trecciato da 30 lb e un metro di finale di fluorocarbon dello 0,30/0.40, dedicata a pelagici di media taglia come tombarelli, alletterati o palamite, ma all’occorrenza divertente anche con gli sgombri;
  2. una Xzoga 7525 da Popping, con max drag 10 kg, accoppiata ad un mulinello Twin power 10000 SW-A caricato con trecciato 65 lb e finale fluorocarbon dello 0.60, dedicata a grandi alletterati e a Sua Maestà, il Tonno Rosso. La canna consente un’azione del tutto sicura, permettendoci di utilizzare trecciati sovradimensionati  mantenendo sensibilità e adeguata capacità di lancio anche con esche piccole, aiutandoci a forzare il pesce per ridurre il tempo di combattimento e consentire un rilascio in perfette condizioni.

Aspetti molto tecnici di questa pesca, che tratteremo in un articolo a parte, sono l’approccio alla mangianza e il lancio, che assumono in molti casi maggiore importanza della scelta dell’artificiale o del suo movimento.

Tornando alla giornata, è stata ottima per le catture: diversi tombarelli hanno attaccato le nostre esche già nel sottocosta.

In seguito, grazie all’individuazione di grossi banchi di foraggio più a largo, abbiamo avvistato numerosi tonni rossi, di dimensione compresa tra i 10-15 chili e i  40-50.

Le allamate non sono mancate: purtroppo, il Big Fish della giornata, allamato da Giorgio, ha rotto durante il combattimento….pazienza, spesso (anche se ultimamente un pò troppo…) vincono loro, ma non dobbiamo dimenticarci  che abbiamo a che fare con uno dei pesci più forti del Mediterraneo, e insidiarlo con una tecnica come lo Spinning significa viaggiare sempre sul filo del rasoio, in combattimenti che, anche con attrezzature “top della gamma”, tendono sempre a vedere favorito il nostro “amico rivale”. Ma forse è proprio questo il bello?

Per quanto mi riguarda, ho avuto la canna strappata quasi di mano da un grosso pesce che però non ha trovato l’amo,  e ho avuto finalmente una bella soddisfazione catturando e ovviamente rilasciando un tonnacchiotto sui 10-12 chili. Questa volta, siamo riusciti ad avere un buon filmato del rilascio, anche se breve, che vi posto volentieri (mi scuso per il cappellino, ma i troll si sa, non hanno un minimo di gusto estetico..).

 Il rilascio del pesce, quasi lanciato in verticale, può sembrare cruento e cinghialesco: in realtà, è il modo migliore per liberare un pelagico, che, cadendo in verticale a discreta velocità, trova acqua fresca immediatamente nelle branchie, riprendendo immediatamente il nuoto, come se nulla fosse successo. Il filmato ne è la prova, lo si vede sfrecciare via appena toccata l’acqua.

 

Cosa ci prospetta la stagione prossima non lo sappiamo con certezza, ma dopo l’esperienza maturata nelle uscite dello scorso autunno abbiamo aspettative veramente positive.

Noi non mancheremo di aggiornarvi non appena i nostri amici… TONNERANNO!!!

A PRESTO..

IL CINGHIALE

Cinghiale
L'unico nato nei boschi della combriccola, più troll che elfo, pesca da 30 anni su 29 di vita. Smodatamente fiero di non aver MAI pescato con le esche naturali (un paio di volte in tenerissima età col verme in torrente..), pesca a spinning e a mosca DA SEMPRE. Nato pescatore freshwater, si è avvicinato al mare e allo spinning sulle mangianze (di cui si è innamorato come di una MILF) da qualche anno, integrando poi con VJ e Inchiku il suo campionario di tecniche di pesca. La sua mole e i suoi sgraziatissimi movimenti lo rendono pericolosissimo negli spazi ristretti di un'imbarcazione, ma la sua mancanza di cervello e le doti fisiche lo vedono protagonista delle azioni più avventurose compiute dal Team (salvare gabbiani e tartarughe in difficoltà, offendere pesantemente chi taglia le mangianze, ecc). Ha sviluppato una serie di grugniti e rantoli gutturali che sembrano attirare in maniera sbalorditiva il pesce, ma che, spesso e volentieri, disgustano la parte "fine" della ciurma (Inge e Peve). Ovviamente il mare, per lui terragnolo, è avaro di catture...ma quando si tratta di cercare funghi, non ce n'è per nessuno. Dal giugno 2013 si è trasferito in Australia, per proporvi nuove, esilaranti, cinghialesche avventura!

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