Una bella trainata a settembre, sui 200 metri di fondale: ci si aspetta di incontrare un po’ di tutto, visto il periodo tradizionalmente più che favorevole.Come non calare quindi la nostra Water Wolf a monte dell’esca, per riprendere, se non qualche cattura, almeno qualche bell’inseguimento?
Purtroppo, nessun cicalino è partito durante la trainata, a testimonianza di un mese abbastanza anomalo.
A rendere la giornata ancora più nera è stata la visione delle immagini registrate dalla nostra telecamera. Già dal vivo avevamo notato la notevole presenza di detriti e residui in superficie, ma dalla visione delle riprese si ha un quadro ancora più allarmante della situazione del nostro mare.
Le segnalazioni di numerosi ricercatori ed associazioni no profit evidentemente non possono essere derubricate con leggerezza alla voce allarmismo. In mare c’è veramente tanta, troppa plastica. Ed in questo caso non parliamo di riprese effettuate in acque portuali, “stagnanti” e comprensibilmente più inquinate per l’elevata pressione antropica, ma di una fascia di media altura, a circa 6 Nm dalla costa, in pieno “Santuario dei Cetacei”…
Se pensiamo poi che la parte più pericolosa, quella delle cosiddette microplastiche, non si coglie con una semplice telecamera, possiamo farci un’idea della complessità della situazione.
Se non vogliamo continuare a fare uscite e riprese nel deserto, dove compaiono più sacchetti che pesci, occorre una decisa inversione di tendenza, a partire anche dai nostri comportamenti da semplici diportisti. Per la cronaca: in un’ora di video non appare nessun predatore ma almeno cinque zone ricolme di plastica come quella del video…